Manciano

Manciano sorge in collina, fra mare e montagna, quasi a guardia della Maremma e la posizione consente una vista privilegiata sulla Maremma, con un panorama che spazia dall’Amiata all’Argentario: proprio per questo è soprannominata “la spia della Maremma”.

Nel punto più alto si erge la rocca e intorno il centro storico, sviluppatosi come un labirinto, con una caratteristica forma a ventaglio. Vie e stradine in salita tutte da percorrere per arrivare nella piccola Piazza Magenta: qui oltre al Cassero ed il Museo di Preistoria e Protostoria, si può ammirare il meraviglioso panorama dalla terrazza.

UN PO’ DI STORIA

Le prime notizie dell’esistenza del paese risalgono al 1181, quando era sotto il dominio degli Aldobrandeschi, ed era già dotato di una fortificazione.
Ma questa terra, compresa tra Toscana, Lazio e Umbria, fu sempre teatro di guerre e battaglie, così nei secoli si sono succedute varie dominazioni: il Comune di Orvieto, la Signoria dei Baschi, i Conti Orsini, la Repubblica di Siena (che ha lasciato testimonianze importanti negli edifici), i Medici (un periodo di progressivo degrado) e i Lorena. Fu scelto come capoluogo di un vasto territorio comprendente anche Montemerano, Saturnia e Capalbio; era il comune più esteso della provincia.
Sulla torre dell’orologio c’è una lapide che testimonia il plebiscito grazie al quale la regione Toscana, il 15 Marzo del 1860, sceglie di far parte della monarchia costituzionale dei Savoia.
Fra il XIX° e il XX° secolo, i boschi della zona, le “macchie”, furono rifugio dei briganti della Maremma. Il più famoso e ricordato nella zona è sicuramente Domenico Tiburzi.
Nel 1904 i braccianti occupano i terreni del principe Corsini e nasce la Lega di Miglioramento fra Campagnoli. Sono i primi passi di rivendicazioni, che continueranno fino alla riforma dell’Ente Maremma, che modificherà la società e il paesaggio in modo irreversibile.
I boschi che erano stati rifugio per i briganti ospitarono durante la seconda guerra mondiale le bande di partigiani, legate al Comitato di Liberazione Nazionale. Manciano fu il primo paese liberato dagli Alleati in Toscana, nel giugno del ‘44, ed il 25 febbraio del 1945 fu il primo paese nel quale avvennero le prime elezioni libere in Italia dopo il ventennio fascista.

IL CASSERO

Il Cassero, sede degli uffici comunali, è una costruzione imponente: si regge su ben tre terrapieni, è costruito su un masso di pietra arenaria grigia e realizzato in conci della stessa materia. L’edificio, probabilmente precedente al XII° secolo, fu restaurato ed ingrandito durante il periodo senese. Dopo il periodo senese la rocca rimase in stato d’abbandono fino al 1772, quando il Commissario del Granduca la scelse come nuova sede del palazzo comunale. All’epoca al pian terreno c’erano il quartiere del messo e un carcere, al primo piano il quartiere del vicario e una segreta, al secondo quello del notaro, una sala per le adunanze della comunità e un’altra segreta. All’interno del castello sono conservate opere d’arte di autori della fine del XIX° secolo e della prima metà del XX°, ma anche di pittori contemporanei.
Nella Sala del Consiglio sono conservate numerose opere dei due pittori mancianesi più illustri, Pietro Aldi e Paride Pascucci, in particolare “Il giuramento di Ghino di Tacco” del primo e “La festa in famiglia” del secondo.
La torre panoramica, abbattuta in epoca lorenese, secondo una tradizione popolare, perché pericolante dopo essere stata colpita da un fulmine, venne ricostruita nel 1935. Oggi è accessibile ai visitatori in orari specifici; da qui si gode di un panorama mozzafiato sulla Maremma e sulle isole dell’Arcipelago Toscano, con una vista che, nei giorni particolarmente chiari, arriva fino alla Corsica.

MUSEO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA

Il Museo è completamente incentrato sul territorio della Valle del Fiora e mostra l’evoluzione del territorio dal Paleolitico fino all’Età del Bronzo Finale.
I reperti esposti provengono dalle principali necropoli della Valle del Fiora, da Sorano a Vulci.

TORRE DELL’OROLOGIO

La Torre dell’Orologio è uno dei monumenti più importanti di Manciano. Edificata nel cuore del centro storico, la torre sorge all’incrocio tra Via Roma e Via Cavour.
L’edificio risale al XV° secolo, nacque come residenza del vicario, ed era parte del Palazzo Comunale.
Nel corso dei secoli svolse altre funzioni, divenne un granaio, una stalla ed una scuola.
Nel 1615 venne aggiunto l’orologio, e nel 1860 una lapide che ricorda il plebiscito di annessione al Regno d’Italia.

CHIESA DI SAN LEONARDO

La Chiesa di San Leonardo, costruita nel Medioevo, è la principale del paese. Si trova nel centro storico, appena sotto la Rocca, ed è intitolata al Santo Patrono.
Imponente, e recentemente restaurata, la Chiesa ospita al suo interno alcune pregevoli opere d’arte, un fonte battesimale risalente al XIV° secolo e un dipinto realizzato dall’artista locale Paride Pascucci, raffigurante San Leonardo.
A fianco della Chiesa, il caratteristico campanile, anch’esso di origine medievale.

CHIESA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA

Situata fuori dalla cinta muraria, ma sempre in pieno centro, la piccola Chiesa, edificata nel corso del XVI secolo, ha una navata unica e all’esterno, sul lato destro, si erge il campanile.
All’interno si trova un importante dipinto di Pietro Aldi, raffigurante l’Annunciazione.

FONTANA MONUMENTALE

La fontana, progettata da Vincenzo Rosignoli, fu costruita in Piazza Garibaldi, cuore del centro storico, nel 1913, in occasione dell’inaugurazione dell’acquedotto cittadino, voluto dal sindaco Gino Aldi Mai.
Sulla fontana sono scolpite alcune scene, una che ricorda il passato, raffigurato da un pozzo arido ed un secchio abbandonato, e una il presente, raffigurato da una bella donna che sposta un sasso e fa fuoriuscire l’acqua, che poi offre ad un giovane pastore.

CINTA MURARIA

Costruita dagli Aldobrandeschi, la cinta muraria circonda il centro storico. Originariamente le mura avevano diverse torri, con funzioni di difesa ed avvistamento. Grazie alla loro struttura, Manciano fu uno dei borghi più fortificati del territorio nel periodo medievale e le mura vennero rinforzate ed ampliate in epoca senese. L’antica struttura muraria è ancora in ottimo stato di conservazione, rimangono alcune delle torri di difesa, adibite ad abitazione privata, ed alcune delle porte di accesso: la più nota è “Porta Fiorella”.

TORRE DI PORTA FIORELLA

Il torrione circolare a base a scarpa, abbassato in tempi recenti, al quale si appoggia Porta Fiorella, è uno delle due rimaste delle undici torri di Manciano. L’edificio è occupato da una casa fin dal XVII° secolo, periodo in cui il disinteresse del governo mediceo permise ai privati di appropriarsi dei beni pubblici.

TORRE DI VIA TRENTO (o della Rampa)

È’ una piccola torre inglobata negli edifici di Via Trento, ricavati nelle antiche mura del XV° secolo La struttura, come le altre case intorno, fu occupata dagli abitanti nel XVII° secolo, durante il periodo mediceo.

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